IL TAGLIO IRAP:QUALI BENEFICI E CRITICITA’
L’articolo 24 Dl Decreto Rilancio a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e lavoro autonomo con ricavi / compensi non superiori a € 250 milioni nel periodo d’imposta precedente a quello di entrata in vigore del Decreto in esame (in generale, 2019), stabilisce che non è dovuto il versamento del saldo IRAP 2019 e della prima rata dell’acconto IRAP 2020. Il relativo importo è escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per il 2020. Di fatto, in sede di saldo 2020, non è richiesto il versamento di quanto dovuto a titolo di prima rata.
E’ evidente che quanto previsto in acconto per il 2019 resta dovuto nell’eventualità in cui non sia stato effettuato il versamento alla scadenza.
Tale norma che indubbiamente potrebbe portare un risparmio per le casse aziendali, nasce con una modalità di assegnazione del beneficio completamente slegata dall’emergenza attuale e alla proporzione del danno creato dall’epidemia. Questo beneficio risulta per effetto delle modalità di calcolo dei saldi e acconti strettamente legato all’andamento degli esercizi 2018 e 2019. Se l’abolizione dell’imposta come richiesta da più parti non era supportabile sotto l’aspetto delle coperture finanziarie, sarebbe stato più equo stabilire un taglio percentuale di aliquota uguale per tutti, controllando così la copertura finanziaria stabilita e distribuendola in modo proporzionale sui contribuenti soggetti a detta imposta.